L’edizione 2019 del Rallye Monte-Carlo Historique ha confermato tutte le caratteristiche che lo hanno fatto diventare negli anni l’evento la cui partecipazione è ambita da ogni rallysta e regolarista, chi riesce a parteciparvi una volta ne viene contagiato dal suo fascino e non ne può più fare a meno, tanto da programmare la successiva partecipazione già dalla cena di gala che si svolge, in rigoroso abito da sera, come consuetudine nella Sala delle Stelle presso lo Sporting Club di Monte-Carlo, durante la ‘Remise de prix’ ai vincitori e festeggiamenti a tutti i concorrenti, dal primo all’ultimo, tutti presenti, proibito mancare!
Questa edizione viene archiviata e sarà ricordata come la più innevata fra le ultime svolte, probabilmente la più difficile a causa delle condizioni meteo proibitive tanto da dover annullare quattro delle quindici prove cronometrate a programma.
Verrà ricordata anche per il ritorno della partenza da Milano, non avveniva dal 1932, occasione ghiotta per quasi tutti gli equipaggi italiani che hanno colto l’opportunità di partire esibendosi in casa, ad amici, parenti e a chi non ha potuto parteciparvi, con un pizzico d’invidia.
Le previsioni meteo per la partenza di Milano venerdì 2 davano neve ma sfortunatamente una fastidiosa pioggerellina ha prevalso sulle precipitazioni nevose privando così il pubblico dello scenario tipico del rally, perlopiù appassionati ed amici presenti sia alla bandiera a scacchi sventolata alle 18 in punto di fronte alla sede ACI in Corso Venezia sia alla sfilata sulla pedana allestita in piazza del Duomo.
Sessantacinque gli equipaggi partiti da Milano con in coda i 24 provenienti da Atene partiti il giorno precedente per un totale di una novantina di auto transitate al cospetto della ‘Madunina’, fra loro alcuni vincitori delle scorse edizioni, qualche svizzero, qualche francese fra cui l’illustre Bob Neyret con la sua Citroen SM.
Dopo la sfilata in centro le regine che hanno fatto la storia dei rally, Lancia Stratos, Fulvia, 131, 124, 112 Abarth, Alpine A110, Mini Cooper, Saab, Renault Gordini, Porsche 911, solo per citarne alcune, hanno preso la direzione Francia imboccando l’autostrada verso Torino, ci si sarebbe aspettati un percorso più caratteristico, evidentemente gli organizzatori non hanno voluto stressare troppo i piloti negli 840 km. della tappa di avvicinamento, 1497 km. per quelli partiti da Atene.
Auto e mezzi di assistenza sono stati subito messi alla prova da una forte nevicata in alta Val di Susa prima dell’imbocco del tunnel del Frejus a notte inoltrata, controllo passaggio a Chambery e poi giù verso sud al controllo orario di Buis les Baronnies a montare sulle auto il GPS giunti dalle 9,30 del nuovo giorno, prima di affrontare le prime due prove in programma e chiudere la lunga tappa di avvicinamento a Valence.
La consueta accoglienza sugli Champs de Mars nel centro di Valence ha subìto un cambiamento, a causa di un’assembramento di ‘Gilet gialli’, così il quartier generale con i consueti festeggiamenti, parco chiuso, arrivi e partenze di tappa si sono dovuti spostare fuori dal centro nell’area dello stadio cittadino.
Dalla nuova location domenica in primissima mattina i piloti, finalmente riposati, sono partiti affrontando la tappa di classificazione entusiasti di continuare la sfida al cronometro sulle strade delle mitiche prove speciali dell’Ardeche, ma alla fine della prima prova, dopo il consueto ed immancabile stop alla ‘Remise’ fra caffè e tarte a pomme offerte da Yves e Yvettes Jouanny, ai piloti è stato comunicato l’annullamento delle successive prove, 3 delle 4 previste nella giornata, per ragioni di sicurezza a causa de ‘La burle’, il vento invernale che soffiando da nord aria gelida rende le temperature sull’altopiano dell’Ardeche glaciali.
Di conseguenza la mitica ‘Burzet’ con arrivo nel villaggio di Lachamps Raphael e le successive prove sono state annullate, causa bufera di neve in corso e tanta neve fresca sulla strada a nascondere il temibile ‘Verglas’.
Costretti ad un lungo trasferimento, comunque nel freddo gelido e neve fresca, i concorrenti hanno dovuto rispettare la tabella di marcia modificata effettuando il controllo orario a Saint Agreve, successivamente deviando il transito da Saint bonnet le Froid dove è caduto oltre un metro di neve, facendo ritorno a Valence in tarda serata dopo il tradizionale c.o. a Tournon sur Rhone.
Le prove nella giornata di lunedì, con l’inizio della prima parte della tappa comune, hanno avuto come scenario i tipici rally di Monte-Carlo degli anni 70, strada completamente innevata con passaggi tra muri di neve, già sulla prima attraverso l’impervio Col de l’Echarasson, innevato come tradizione, aperto al transito solo alle auto del rally.
Anche questa giornata ha visto una prova annullata, la n. 9, causa valanga caduta sulla sede stradale.
La seconda parte della tappa comune è iniziata martedì puntando verso sud, le tre prove in programma non hanno segnalato criticità ed i primi equipaggi sono giunti sul porto di Monaco poco prima delle 15 finalmente lasciandosi alle spalle le temperature invernali e godendo della tipica brezza marina.
Nella tappa finale si sono svolte le ultime due prove tra loro lo scollinamento sul mitico col de ‘Turini’ innevato quanto basta per godere dei traversi che le trazioni posteriori hannno regalato ai temerari presenti.
Alla fine sul gradino più alto del podio è andato all’equipaggio francese Badosa Michel / Reidl Mogens su Renault 8 n. 261, in vetta alla classifica già dalla prima prova di sabato ha saputo mantenere la posizione numero uno per tutta la gara, complimenti.
Sui due gradini più bassi sono saliti due equipaggi italiani, secondi De Angelis Alessio / Sisti Sergio su Fiat Ritmo 60 n. 256 e terzi Canella Massimo/ Arena Nicolas su Lancia Fulvia coupè n. 287, artefici di un bel duello nella notte del ‘Turini’ invertendo le posizioni di inizio tappa a favore della Ritmo. Tutti gli equipaggi sul podio hanno scelto la velocità intermedia, fra le tre a disposizione.
La coppa delle dame è andata ancora una volta all’equipaggio tedesco Edelhoff Steffi – Binder Birgit su Ford Escort RS2000 MkI n. 57, tanto di cappello alle signore che hanno saputo condurre un’auto a trazione posteriore, non facile da tenere dritta sulle strade innevate di quest’anno, scegliendo tra l’altro la media alta.
E… vive la Burle!
Rombi d’epoca 2/2019